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Marco Causi

Professore di Economia industriale e di Economia applicata, Dipartimento di Economia, Università degli Studi Roma Tre.
Deputato dal 2008 al 2018.

La soluzione più conveniente non è sempre quella liberistica del lasciar fare e del lasciar passare, potendo invece essere, caso per caso, di sorveglianza o diretto esercizio statale o comunale o altro ancora. Di fronte ai problemi concreti, l´economista non può essere mai né liberista né interventista, né socialista ad ogni costo.
Luigi Einaudi
 



Roma 16/10/2017 M.Causi
Elezioni in Sicilia, non tornare indietro
(mezzogiorno e sicilia)
Huffington Post, 13 ottobre 2017. Articolo di Marco Causi. Elezioni in Sicilia, non tornare indietro. Chiunque risulti vincitore non compia il terribile errore di demolire il lavoro di risanamento che è stato realizzato (clicca qui per il testo oppure vai su http://www.huffingtonpost.it/author/marco-causi/) [...]
Roma 19/05/2011 M.Causi
Sicilia e federalismo fiscale: schierare i democratici sul fronte dell´innovazione
(mezzogiorno e sicilia)
Il nuovo Titolo V della Costituzione e l´attuazione dell´articolo 119 (cosiddetto "federalismo fiscale") attraverso la legge 42 del 2009 aprono la strada ad una profonda riscrittura del patto fra la Sicilia e lo Stato italiano. Per i democratici questa è una frontiera di grande importanza politica, perché lo Statuto siciliano del 1946 è un elemento fondante della Repubblica nata dalla Resistenza e la sua piena attuazione è un contributo importante alla tenuta unitaria del paese nell´attuale fase storica e politica.
Il Partito Democratico non si è tirato indietro dal confronto sulla riforma, anzi abbiamo in tutte le sedi esercitato un ruolo di proposta e di controllo, e anche di dura critica e opposizione quando necessario. [...]
Roma 29/04/2011 M.Causi
Decreto sugli interventi speciali per la rimozione degli squilibri economici e sociali
(mezzogiorno e sicilia)
Un decreto per il Sud?
Il decreto di riforma delle politiche territoriali di sviluppo e di coesione, incardinato nella forma di decreto attuativo della legge 42/2009 sul federalismo fiscale, viene venduto dalla macchina propagandistica del Governo come il versante meridionalista dell´attuazione della legge 42. Non a caso accanto al Ministro Calderoli, titolare dell´iniziativa governativa in materia di attuazione del federalismo, è sceso in campo il Ministro Fitto, con una opportunistica divisione del lavoro che cerca di far dimenticare come il Governo Berlusconi-Lega, a partire dal 2008, sia stato di gran lunga il più antimeridionalista che la storia repubblicana d´Italia ricordi.
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Roma 10/09/2010 M.Causi
Convegno della CGIL sul federalismo fiscale
(mezzogiorno e sicilia)
Grazie alla Cgil per avere organizzato questo seminario e per volere continuare un´attività di monitoraggio sull´attuazione del federalismo in tutta Italia. Non è un´attività accademica, questa, per il sindacato: ricade pienamente nei doveri della rappresentanza, per l´importanza che hanno assunto la spesa e il fisco locale. E potrà certamente aiutare le forze politiche che in Parlamento si battono per un federalismo declinato non sull´egoismo ma sull´innovazione dello stato e sulla solidarietà. [...]
Roma 06/08/2009 M.Causi
Una politica nazionale per il Sud fuori dalle ipocrisie
(mezzogiorno e sicilia)
Il braccio di ferro sui fondi per la Sicilia ha avuto almeno un merito: si torna a parlare del Mezzogiorno. Ma i meriti si fermano qui, perché la discussione resta davvero di scarsa qualità (un po´ come la spesa pubblica, verrebbe da dire), confusa e carica di ipocrisie.
Per tentare di fare chiarezza partiamo da un dato. Le politiche per lo sviluppo territoriale sono solo una parte delle politiche pubbliche, e neppure la più grande. Nel Sud, dove le politiche per lo sviluppo territoriale sono più fortemente concentrate (in teoria per l´85%), si tratta di meno di 10 miliardi all´anno su una spesa dell´intero settore pubblico allargato di circa 200 miliardi: insomma, i fondi "aggiuntivi" per lo sviluppo pesano solo per il 5% sull´intervento pubblico complessivo.
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Roma 18/12/2008 M.Causi
L´agricoltura siciliana dentro la politica economica nazionale
(mezzogiorno e sicilia)
Forse pochi sanno che il 28 per cento delle imprese siciliane è costituito da imprese agricole; che nel solo settore colpito dalla decurtazione dei contributi lavorano 130 mila addetti, di cui, oggi, 15 mila sono a rischio o potrebbero essere ricacciati nel sommerso; pochi sanno, forse, che la Sicilia produce l´8 per cento dell´export nazionale dell´agricoltura e che negli ultimi anni il tasso di crescita delle imprese della filiera agroindustriale siciliana è ben superiore a quello nazionale. Pochi, forse, sanno che in importanti zone della Sicilia la produttività agricola è superiore a quella nazionale ed è basata su modelli organizzativi moderni, su tecnologie avanzate, su sistemi e reti d´impresa che raggiungono dimensioni del tutto rispettabili al confronto con il nord italiano ed europeo (penso, in particolare, al versante sudorientale dell´isola, quello ibleo, oppure ai distretti agroindustriali dell´agrigentino e del trapanese). [...]
Roma 17/12/2008 M.Causi
Le risorse del fondo Fas utilizzate nel mezzogiorno sono molto inferiori a quelli utilizzati in Germania e Spagna.
(mezzogiorno e sicilia)
Siamo di fronte ad un caso lampante di difficoltà di gestione e di adeguatezza delle regole con cui si regge il nostro sistema amministrativo. Effettivamente alcuni prezzi internazionali sono molto aumentati durante il 2008, ma già negli ultimi mesi dello stesso 2008 quei prezzi internazionali sono diminuiti e, anzi, per effetto della crisi internazionale una delle preoccupazioni è quella di essere entrati in una fase deflattiva. Ricordo che il prezzo del petrolio è molto diminuito e la riduzione della domanda di una serie di beni sta comportando la riduzione dei prezzi. [...]
Roma 23/10/2008 M. Causi
Federalismo e Sicilia: i veri rischi, le possibili opportunità
(mezzogiorno e sicilia)
Le accise sui prodotti petroliferi stanno sviando l´attenzione della Sicilia dalle altre questioni poste dal federalismo fiscale, e dai rischi e dalle opportunità che comporta. E´ legittimo che il Presidente Lombardo intraveda, in base ai rapporti di forza fra centro-destra e partiti territoriali, qualche spazio per ottenere un risultato simbolico per l´autonomismo siciliano. Forse Lombardo sopravvaluta la sua forza, e infatti nel testo varato dal governo il 3 ottobre delle accise non c´è alcuna traccia.
Ma il punto non è questo: se la battaglia siciliana avesse successo, si otterrà la devoluzione di un ulteriore tributo alle regioni. Il tributo non sarà devoluto solo ad alcune regioni ma a tutte, e sono già circolate ipotesi di formule di riparto. Anche con questo nuovo gettito, però, la Sicilia e le altre regioni del Mezzogiorno resteranno ampiamente al di sotto delle loro necessità e dovranno avere accesso ai nuovi fondi della perequazione nazionale. [...]

 
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